Le
statue, i vialetti e il suo patrimonio botanico fanno del Giardino Bellini uno dei giardini pubblici più belli d’Europa. La Villa sembra si sia sviluppata a partire
da un labirinto, dove attorno giaceva un palazzo signorile realizzato intorno
al XVIII secolo per volontà del principe
di Biscari. Parte dell’antico “labirinto†è andata distrutta, mentre quella
restante, situata sotto la collina sud, oggi è ricoperta da una volta a botte. Tra
gli elementi più suggestivi della Villa figuravano le grotte in pietra lavica,
oggi non più presenti, che ospitavano al loro interno fontane, le quali
creavano particolari giochi d’acqua. È intorno agli anni ’50 dell’Ottocento che
il giardino diventa proprietà del Comune di Catania e numerosi interventi sono
stati opera dell’architetto catanese Landolina. Inaugurata nel 1883, la Villa
ha conosciuto il suo periodo di massimo splendore negli anni ’20, epoca in cui
divenne il centro vitale di Catania e spesso avevano luogo festeggiamenti vari
e sfilate di carrozze e automobili.
Dedicata al compositore catanese
Vincenzo Bellini, la Villa presenta il suo ingresso principale in Via Etnea,
ingresso caratterizzato da alberi secolari che rendono ancor più suggestiva
e maestosa l’ampia scalinata pavimentata con ciottoli bianchi e neri. Al
termine della scalinata ci si imbatte in un’ampia vasca con una fontana. La
particolarità del vestibolo è data non solo dalla grande vasca, ma anche da
quattro statue che simboleggiano le Arti e le Stagioni. In questo
piazzale si erge inoltre la statua del compositore Vincenzo Bellini:
quest’ultimo è conosciuto anche con il nome di “Cigno†per la maestosità ed
eleganza delle sue opere musicali. Non è infatti casuale la presenza dei cigni
che un tempo nuotavano nella grande vasca, i quali appunto alludevano al noto
compositore catanese. La Villa si presenta come un vero e proprio museo a cielo
aperto: ospita il cosiddetto "Chiosco dei concerti" in stile moresco, situato sulla sommità della collinetta sud dove sorgeva la Villa
del principe di Biscari, e ospita un palco per la musica; la Villa accoglie
inoltre ponticelli, tunnel e numerose
statue. Un ampio cancello consente l’accesso allo spiazzale dove si trova la
statua in bronzo di Vittorio Emanuele II.
Altro maestoso ingresso è quello nei
pressi di Piazza Roma, ingresso che si caratterizza per la presenza di un
albero centenario, il Ficus macrophylla, specie assai rara in Sicilia. Il
lungo viale è affiancato da alberi e fiori colorati conferendo al sentiero una
certa eleganza. Continuando a percorrere il sentiero si arriva in cima alla
collina che ospita un chiosco ligneo, un tempo avente la funzione di
biblioteca. Il
terzo ingresso della Villa è quello situato in Via Tomaselli: il cancello
d’ingresso presenta due pilastri ornati da statue raffiguranti le quattro
stagioni, e seguendo il viale, anch’esso affiancato da maestosi alberi, si può
ammirare il monumento in marmo di Giuseppe Mazzini, opera dello scultore
Francesco Licata. È proprio quest’opera ad aprire uno dei viali più rinomati,
ovvero il “Viale degli Uomini Illustriâ€, suggestivo percorso affiancato da
busti posti su colonne, rappresentanti i più celebri uomini della storia
catanese. Tra questi figurano Mario Rapisardi, Domenico Tempio, Stesicoro
(poeta siceliota), Mario Cutelli (giurista e filosofo), Luigi Capuana, Giovanni
Verga.
Lo splendore dell’antico Giardino è dato
dunque non solo dalle sculture, ma anche dalla flora molto varia: sono numerose
infatti le specie di provenienza subtropicale, alberi di alto fusto e maestosi
ficus; l’aspetto floreale venne curato sin dall’inizio, affidando ad esperti
giardinieri la creazione di disegni ed iscrizioni nelle aiuole.
Infine, bisogna fare un breve accenno al
piccolo zoo che ospitava il Giardino negli anni ’60: splendidi pavoni
circolavano tra la gente, pellicani; e ancora, il Giardino ospitava varie
specie di scimmie, ed anche un elefante indiano donato alla città di Catania
dal circo Orfei.