Il palazzo
Auteri è stato costruito nel XVIII
secolo su richiesta di un famoso produttore e commerciante di seta di quel
periodo, Michele Auteri. Egli possedeva una delle migliori seterie d’Italia,
che aveva sede nel palazzo sopra citato. Tale palazzo si trova nel cuore
catanese, tra il castello Ursino e i resti di alcune terme romane, un monumento
oggi noto con il nome di “terme dell’indirizzoâ€.
La struttura, e
quindi anche la seteria, fu ereditata dal figlio di Michele, Giuseppe Auteri.
Nel 1841 passò nelle mani dei figli di quest’ultimo: Benedetto, Francesco,
Vincenzo e Salvatore Auteri.
Questa numerosa
famiglia è ricordata per aver introdotto in Sicilia l’arte della seta: producevano tessuti pregiati, arricchiti con fili d’oro e d’argento. Il
governo, appoggiando questa attività , istituì nel 1727, sia a Catania sia a
Messina, il Consolato della nobile arte della seta, per privilegio di Carlo VI,
re di Sicilia. Nel XIX secolo, grazie alla famiglia Auteri, l’Italia si pose ai
vertici della produzione mondiale di seta greggia, insieme a Giappone e Cina.
Nello stesso
secolo fu avviata la ristrutturazione del palazzo ad opera dell’architetto
Carmelo Sciuto Patti che, sposato con Maddalena Auteri, ricevette questo
incarico dal nonno di sua moglie, Salvatore Auteri.
Durante
la seconda guerra mondiale, data la posizione del palazzo, in molti pensavano
che questo potesse essere attaccato dai nemici. Fu quindi abbandonato dai
baroni e rimase quasi vuoto. Vi restò solo la serva, Agata Torrisi, la quale fu
inserita nello stato della famiglia Auteri.
Una
curiosità storica che riguarda il palazzo risale al 1860, quando fu utilizzato come rifugio
durante lo sbarco dei Mille di Garibaldi. Dietro alla feritoia esterna, che
serviva a difendersi dai nemici, vi era una stanza segreta che univa il piano
nobile con il piano inferiore. Al suo interno si nascosero molti uomini ed oggetti
preziosi.