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Torre del Vescovo

La Torre del Vescovo risale probabilmente al XIV secolo e venne eretta nei pressi della collina Montevergine, l’antica acropoli della città. La Torre del Vescovo è così soprannominata per colui che se ne appropriò, appunto il vescovo Antonio de’ Vulpone, il quale si assicurò il controllo della zona nord della città, garantendosi in tal modo un privilegiato ruolo politico.

La Torre medievale è tra le più antiche della città etnea: presenta una pianta quadrangolare ed è costituita da pietre laviche, frammenti di terracotta e malta. L’edificio, facente parte dell’antica cinta muraria aragonese, ha conservato fino ad oggi tre muri perimetrali e solo il primo piano, mentre è probabile che il progetto originario della Torre prevedeva anche un secondo piano, il quale includeva un pavimento ligneo. Tutt’oggi è possibile intravedere, nella parte superiore, delle feritoie, allora fondamentali per difendere la torre. In seguito, intorno al XVI secolo, la Torre si estese, arrivando a far parte di un complesso che comprendeva anche il vicino Bastione di Carlo V, creando il cosiddetto “Ospedale degli Infetti”, così chiamato in quanto destinato al ricovero dei cittadini colpiti dalla peste del 1576. 




Nelle vicinanze (150 m.)


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