Ai quattro caratteristici candelabri ubicati presso la centralissima piazza Università è dedicata la
leggenda dei fratelli Pii, due giovani contadini di nome Anapia e Anfinomo.
Si racconta che essi, mentre lavoravano la terra in un campo ai piedi dell’Etna insieme agli anziani genitori, furono sorpresi da una spaventosa eruzione che imperversava minacciosa. In preda al panico, decisero di fuggire. Ma, poiché i genitori non erano in grado di sostenere il passo veloce, con grande spirito di sacrificio e altruismo, caricarono questi sulle proprie spalle, con l'inevitabile conseguenza di rallentare il passo ed essere così raggiunti dalla incombente lava. E così infatti fu. Ma, ad un certo punto, avvenne il miracolo: improvvisamente il “fiume rosso†si divise in due, lasciando così immuni i fratelli e i rispettivi genitori, per poi ricongiungersi. Il fenomeno stupì gli abitanti di Catania che soprannominarono i giovani “fratelli piiâ€, ed il luogo che essi avevano attraversato “Campi piiâ€.
Quando, divenuti vecchi, i due fratelli morirono, in loro onore fu eretto un monumento, venerato da tutti come simbolo dell’amore filiale.