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Storia di Catania Greca e Romana

Catania venne fondata nel 729 a.C. da coloni greci che, dopo aver dato vita a Naxos nel 734 a.C., spingendosi verso sud, cacciarono via gli abitanti e crearono non solo la città di Catania, ma anche la città di Leontinoi (oggi Lentini). Nella zona occupata da piazza Dante e dal grandioso monastero benedettino di San Nicolò l'Arena, in una serie di campagne di scavo, iniziate nel 1978, sono state scoperte strutture e materiali greci del VII secolo.
Nel 476 a.C. la conquista da parte del tiranno siracusano Gerone sconvolse la vita della città: egli ne espulse gli abitanti, la ripopolò con un cospicuo numero di Dori di origine siracusana e la rinominò Aitna (Etna); nel 461 a.C., dopo la caduta della tirannide siracusana, i Calcidesi ritornarono nella loro città, ridandole l'antico nome. Nella seconda metà del V secolo, nel corso della grande spedizione ateniese in Sicilia (415-13 a.C.), gli abitanti di Catania si schierarono dalla parte della città attica, cercando di contrastare la vicina Siracusa sul proprio territorio. Una decina d'anni dopo la sconfitta ateniese, nel 403 a.C., Catania venne conquistata dal tiranno siracusano Dionigi il Grande, il quale vendette gli abitanti, in parte come schiavi.
Dopo questi avvenimenti, nel IV secolo e nei primi decenni del III, Catania restò nelle mani della potenza siracusana. La conquista romana del 263 a.C. aprì per Catania un periodo, di circa sette secoli, durante il quale essa accrebbe la sua importanza e il suo prestigio. La città rimase soggetta al versamento di una quota e, solo nel 21 a.C., Augusto la nominò colonia romana. Tutto ciò favorì la crescita economica di Catania durante l'epoca imperiale.




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