Dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente, l’impero bizantino cercò di
riconquistare la parte occidentale dei territori romani caduti nelle mani dei
barbari. Sotto l’ambiziosa figura dell’Imperatore Giustiniano, tali progetti
furono effettivamente concretizzati. I Bizantini scelsero di iniziare la guerra
della Sicilia che, per la sua posizione e per la sua ricchezza di grano, costituiva un fondamentale caposaldo nell’opera di conquista della penisola
italiana. La lunga ed estenuante riconquista terminò solo nel 555 d.C; Catania, entrata
definitivamente nell’orbita bizantina nei secoli VI e VII, dimostrò
una certa vitalità economica, mostrando anche un aspetto multiculturale: generalmente di religione cristiana, aveva al suo interno anche comunità di
religione ebraica e pagana. L’impero di Costantinopoli aveva il suo cuore
pulsante nel Mediterraneo orientale e pertanto in Sicilia si sviluppò particolarmente
la costa ionica, geograficamente rivolta verso la zona di maggiore interesse
politico ed economico.
A Catania furono realizzate molte nuove costruzioni, sia private sia pubbliche, e anche chiese dalla tipica pianta greca. Successivamente
l’impero, gravato dall’incessante pressione araba, non ebbe la forza di contrastare l’imponente esercito che,
partito dalla Tunisia, sbarcò in Sicilia nell’827. Nonostante l’estrema difesa
delle città siciliane, la conquista araba dell’isola fu inevitabile e l’impero
fu costretto a cedere i territori d'occidente. I nuovi
conquistatori cambiarono il nome di Catania in Balad el Fil (la cittÃ
dell’elefante), con chiaro riferimento ad uno dei suoi simboli più importanti.