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Circoscrizioni

La città di Catania si divideva in dieci municipalità di quartiere, ognuna delle quali continua ad offrire un vastissimo numero di monumenti e opere. Dal 1971 in poi, il comune di Catania iniziò a ridurre drasticamente le municipalità, creando al loro posto delle circoscrizioni, che divennero sei nel 2013 con l’accorpamento della II e la IV municipalità, della V e la VI, della VII e la VIII e della IX e la X.    

La prima circoscrizione comprende tutto il centro storico, ed è quindi la parte più antica della città. È la prima tappa consigliata ai turisti, in quanto è possibile visitare in poco tempo gran parte delle bellezze architettoniche di Catania. A cominciare da piazza Duomo, ci si trova immersi in un vero e proprio quadrilatero di bellezza, storia e tradizione,  comprendente il maestoso Duomo dedicato alla santa patrona Agata; il Palazzo degli Elefanti, sede del Municipio; il Palazzo dei Chierici, collegato al Duomo tramite un passaggio sulla porta Uzeda, le cui terrazze ospitano il Museo diocesano di Catania; la fontana dell’Amenano, detta ‘a funtana o linzolu per l’effetto ottenuto dalla cascata di acqua che sembra formare un vero e proprio lenzuolo. Al centro della piazza si erge U Liotru, statua in pietra lavica che raffigura il simbolo della città di Catania: un elefante alla cui sommità si erge un obelisco egizio. Lasciandosi alle spalle la Piazza del Duomo, ci si trova in via Etnea, costruita dopo il terremoto dell’11 gennaio 1693, così chiamata proprio perchè si dirigeva verso il vulcano Etna. Passeggiare lungo la via Etnea è uno dei passatempi prediletti dalla popolazione catanese, non solo per i numerosissimi negozi nei quali è possibile dedicarsi allo shopping, ma anche da un punto di vista architettonico in quanto offre il meglio del barocco siciliano. La via è ricca di chiese che, a partire dal Duomo, prosegue con la basilica della Collegiata, la chiesa dei Minoriti, la chiesa di San Biagio, la chiesa del Santissimo Sacramento, la chiesa di Sant’Agata al Borgo e la chiesa della Badiella. Lungo la via incontriamo un’altra importante piazza, Piazza Università, nella quale si trovano il Palazzo dell’Università e il Palazzo San Giuliano, dedicato a un’antica Casa feudale siciliana, i Paternò Castello. La piazza è inoltre illuminata da quattro candelabri in bronzo, ognuno dei quali è legato a una diversa leggenda. Proseguendo ci si imbatte in una porzione abbastanza grande di anfiteatro romano, collocato a circa dieci metri sotto il livello del suolo, siamo a Piazza Stesicoro, al cui perimetro si ergono da nord a sud, Palazzo Tezzano, Palazzo del Toscano, Palazzo Beneventano, il palazzo che ospita il Banco di Sicilia, la chiesa di Sant’Agata alla Fornace e il Palazzo della Borsa ed infine si può ammirare un’imponente statua dedicata a Vincenzo Bellini. Da collocarsi nel Centro Storico della città è il Giardino Bellini, che con i suoi 72.000 m² rappresenta il più antico giardino di Catania, superato in estensione solo dal Parco Gioieni. La I circoscrizione comprende inoltre i quartieri di San Cristoforo, Fortino, Civita, San Berillo vecchio.    

La seconda circoscrizione è formata dall’accorpamento della II e IV municipalità che comprende i sobborghi di Ognina, Picanello, Barriera e Canalicchio. Il quartiere di Ognina costituisce l’ingresso nord della città, la cui strada nasce sopra le lave del Ròtolo che intorno all’anno mille coprirono la vasta insenatura tramandataci come Porto di Ulisse: qui i naviganti venivano a rifornirsi di acqua, sapendo che tra le onde marine scaturivano acque dolci. In epoca medievale difatti, sfociava qui il fiume Lognina, poi distrutto da un’eruzione vulcanica. Successivamente un’ulteriore colata lavica risalente al 1381 distrusse quasi l’intero borgo di Ognina, lasciando solo una piccola insenatura di quel porto, ancora attuale. In questa sezione si estende tutto il lungomare di ognina, con la famosa spiaggia a sabbia nera di San Giovanni Licuti. La scogliera continua per Acicastello con la Riviera dei Ciclopi fino ad Acireale. Nella stessa municipalità è compresa la zona su cui insiste la Stazione Centrale, inaugurata il 24 giugno 1866 e adiacente al luogo in cui sorgevano le raffinerie di zolfo le Ciminiere, oggi interessante centro fieristico e culturale, che ospita una mostra permanente dello sbarco in Sicilia del 1943. Il sobborgo di Picanello vede il suo processo di urbanizzazione solo alla fine dell’Ottocento. Inizialmente infatti era una vastissima zona rurale, lontana da imposizioni fiscali o piani regolatori. Dopo il crescente aumento demografico, Catania espanse i suoi confini destinando il quartiere a zona di villeggiatura per le famiglie più ricche, fino ad un vero e proprio boom edilizio negli anni cinquanta e sessanta. Anche il quartiere  Barriera del bosco iniziò ad essere oggetto di urbanizzazione agli inizi del secolo scorso, con una lenta trasformazione delle strade rurali già esistenti in strade urbane. Era già chiaro, vista la netta crescita demografica, che anche questa zona avrebbe presto mutato la sua natura rurale per divenire parte integrante della città urbana. Infatti, nel periodo post bellico, vi fu un massiccio interesse per tutta la zona a nord della Circonvallazione  e ben presto videro la loro comparsa, soprattutto negli anni sessanta, numerosi edifici condominiali. Nuovi quartieri spontanei nacquero nella zona di Canalicchio già alla fine degli anni quaranta, nonostante questa porzione della città manterrà a lungo un carattere rurale. Solo tra gli anni settanta e ottanta, con il piano regolatore dell’architetto e urbanista Luigi Piccinato, il quartiere subirà profonde trasformazioni con la costruzione dei primi residence chiusi, aree verdi, parcheggi. Luigi Piccinato fu inoltre scelto come consulente dall’Ateneo catanese per la realizzazione della Città Universitaria, situata sulla collina di Santa Sofia, che allora mostrava nient’altro che resti di colate laviche.

La terza circoscrizione comprende Piazza Cavour, popolarmente detta  Borgo, in quanto costituiva una parte dei terreni rurali donati dal vescovo di Catania per accogliere tutti gli sfollati vittime del disastroso terremoto del 1693. Questi terreni erano situati al di fuori delle mura di cinta di Carlo V e non vennero annessi alla città nonostante la densità della popolazione costituiva quasi il 10% dell’intera popolazione cittadina e nonostante il successivo piano di ricostruzione del Duca di Camastra. Tuttavia, la presenza di ben due chiese dedicate a Sant’Agata, rendevano questa zona meta della processione dedicata alla santa, pur essendo situata fuori dalle mura cittadine. Bisognerà attendere intorno al 1720 con il trasferimento dell’ospedale di San Marco da Piazza Università a Piazza Stesicoro, precisamente al Palazzo Tezzano, per un graduale processo di conquista alla città dei territori a nord della porta di Aci. La circoscrizione si conclude a Piazzale Raffaello Sanzio.

La quarta circoscrizione include i quartieri di San Giovanni Galermo, Cibali e Trappeto Nord. Il quartiere di S.G.Galermo ha costituito comune a sè per circa un secolo, fino al 1926, data in cui venne aggregato al comune di Catania per divenirne una frazione. Come molti quartieri della città, anche S.G.Galermo venne ricostruito sulle proprie macerie in seguito alla colata lavica del 1669 e al terremoto del 1693. La tradizione orale colloca i natali della santa patrona Agata in questo quartiere. Nel quartiere di Cibali convogliano alcune delle principali vie di traffico catanesi, come la parte sud del Viale Mario Rapisardi e la Circonvallazione. È ubicata una delle stazioni della Ferrovia Circumetnea, punto nevralgico di collegamento con la provincia, ieri più di oggi se si considera l’aumento del traffico automobilistico e la creazione di nuove reti di viabilità. Il quartiere ospita il più importante stadio della provincia di Catania, il Cibali, oggi Angelo Massimino, e un antico lavatoio risalente al secolo XVII situato in Piazza Bonadies con adiacente fontana che appagava il fabbisogno idrico degli abitanti. Tra i quartieri di S.G.Galermo e Cibali si colloca Trappeto Nord, quartiere che, fino agli anni ’70 fu prevalentamente zona agricola, lontana dal contesto urbanizzato.  

La quinta circoscrizione vede i quartieri di Nesima e Monte Po, San Leone e Rapisardi, rispettivamente le ex VII e VIII municipalità. La zona di Nesima-Monte Po si trova al confine con Misterbianco e ospita il nuovo ospedale Garibaldi. Il quartiere San Leone-Rapisardi annovera due grandi arterie, Viale Mario Rapisardi e Viale della Libertà, prolungandosi inoltre fino a Piazza Santa Maria di Gesù. La storia urbanistica di questa circoscrizione è abbastanza recente ma, nonostante i diversi progetti, rimane una zona carente di strutture pubbliche e molto trascurata.

La sesta circoscrizione è la più vasta del territorio catanese, ma anche la più periferica. Il quartiere di Librino si identifica in una zona vastissima, abitata da circa 80.000 abitanti. Purtroppo il quartiere manca di molti servizi essenziali e mostra un considerevole degrado. Di questa area fanno parte inoltre il Villaggio Sant’Agata, e i piccoli villaggi Zia Lisa, Santa Maria Goretti, S.Giuseppe La Rena. Questa porzione del territorio è molto importante, in quanto è sede di tutta la zona industriale, dell’Aeroporto Internazionale Vincenzo Bellini, del cimitero e inoltre comprende tutta la costa sabbiosa della Plaja, meta di grande interesse nel periodo estivo grazie alla presenza di numerosissimi lidi.




Nelle vicinanze (150 m.)


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