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Fontana dell'Amenano

Un altro capolavoro monumentale di piazza del Duomo è senza dubbio la fontana dell'Amenano che, anche se posta in un angolo della piazza, tra il Palazzo Chierici e Palazzo Pardo, viene messa in risalto dal candido marmo bianco con cui è stata realizzata, che contrasta gradevolmente con le nere pietre laviche dei palazzi che la circondano, contribuendo a dare maggiore splendore a tutto il complesso.

L'originalità di questo monumento deriva dall'omonimo e misterioso fiume che vi scorre sotto e lo alimenta, ormai scomparso dalla superficie a causa dell'attività vulcanica dell'Etna. Infatti, ancora oggi, non si conosce con certezza l'origine poiché è l'unico punto della città in cui il fiume è visibile a tutti.
Il monumento, in stile neoclassico, fu scolpito interamente in splendido marmo di Carrara nel 1867 dallo scultore napoletano Tito Angelini, commissionato in occasione di un importante intervento in cui le acque del fiume sotterraneo furono arginate in un grande canalone e avviate verso il mare, poiché scorrevano in maniera sregolata, provocando continui allagamenti. La fontana è comunemente conosciuta dai catanesi con l'appellativo di l'acqua a linzolu (acqua a lenzuolo) per l'effetto che l'acqua produce debordando dalla vasca superiore e riversandosi sul fiume Amenano, creando una cascata continua e omogenea che assume la forma di un velo e quindi dà la sensazione di un lenzuolo; inoltre, l'appellativo è legato ad una tradizione appartenente al passato; infatti, proprio in questo tratto del fiume, in cui era presente un lavatoio, le popolane si recavano giornalmente a lavare i loro panni. Quest'opera di notevole eleganza, è costituita da una grande vasca in marmo a forma di conchiglia, sulle cui estremità troviamo, come decorazione, due tritoni che rispettivamente sorreggono su una spalla una cornucopia dal quale sgorga l'acqua; nella parte centrale, invece, tra i due tritoni, troviamo un raffinato piedistallo arricchito da motivi ornamentali, che sorregge una seconda vasca più piccola a forma di calice bacellato, sulla cui sommità si erge una statua che raffigura un giovane di foggia classica e che porta anch'esso una cornucopia: esso rappresenta la personificazione del fiume, il dio Amenano. Sul piedistallo principale, inoltre, troviamo lo stemma della città che, sul lato opposto, all'interno di uno scudo sormontato da una corona, reca tale incisione: “Acqua - l'Amenano -1867”. Alle spalle della fontana è presente una scalina in pietra lavica che conduce in piazza Alonzo di Benedetto, posta ad un livello più basso rispetto al monumento, la quale ospita l'antico e pittoresco mercato ittico denominato 'a piscaria. In questo angolo di piazza del Duomo, infatti, ogni mattina, si ode il fragoroso vocìo dei venditori del mercato che si confonde con il piacevole e rilassante scroscio continuo dell'acqua, regalando uno scorcio del mondo verace del popolo catanese.



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