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Monastero dei Benedettini

Il Monastero dei Benedettini, intitolato a San Nicolò l'Arena, si trova a piazza Dante, in pieno centro storico a Catania, a dieci minuti circa da piazza Duomo. E' uno dei complessi monastici più grandi d'Europa, secondo solo a quello portoghese di Mafra.

Oggi è sede del Disum, Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università degli Studi di Catania e dal 2002 l'Unesco lo riconosce come Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
La costruzione del Monastero inizia nel 1558 ad opera dei monaci cassinesi, che ottengono il permesso dal senato cittadino di trasferirsi a Catania e costruire la nuova sede entro le mura della città. Nel 1578 i monaci si trasferiscono nell'edificio, anche se i lavori non erano conclusi del tutto, e poco dopo iniziano i lavori della chiesa annessa. Il XVII secolo catanese è caratterizzato dalla disastrosa colata lavica dell'Etna del 1669 e dal catastrofico terremoto del 1693, che danneggiarono pesantemente il Monastero e provocarono l'interruzione dei lavori della Chiesa di San Nicolò.
Nel '700 ricomincia l'opera di ricostruzione, viene ampliato l'originario impianto cinquecentesco con la costruzione del Chiostro di Levante, diverso da quello di Ponente o dei "Marmi", (costruito precedentemente), sia per la presenza di un giardino foltissimo sia per il neogotico Caffeaos settecentesco decorato da coloratissime maioliche. Questo spazio ospitava i monaci durante le ore ricreative.
Le colonne seicentesche e la fontana vengono rimesse in opera, viene ampliata la parte nord, con l'affidamento dei lavori agli architetti Francesco Battaglia e Giovanni Battista Vaccarini. E' questa l'epoca dell'ala noviziato, delle cucine, dei refettori, della biblioteca, dell'Orto Botanico e del Giardino dei Novizi, entrambi giardini pensili. E' del Vaccarini l'idea di costruire direttamente sul piano lavico, ciò è particolarmente visibile nel seminterrato, il piano più antico. In questa parte del Monastero, è possibile visitare la biblioteca universitaria, ricavata dagli immensi sotteranei, e ammirare nella emeroteca frammenti di mosaici di epoca romana, probabilmente dovuti alla presenza di una grande domus prima della costruzione dell'edificio.
Nel corso degli anni, il Monastero ha assunto diverse funzioni d'uso: dal 1866, con l'applicazione delle “leggi eversive”,  diviene “demanio regio”, vengono riadattati gli spazi adibiti ai cosidetti usi civili, ospitando: scuole e istituti tecnici, la caserma militare, l'Osservatorio Astrofisico con il laboratorio di meteorologia.
Durante la seconda guerra mondiale il Monastero viene danneggiato e solo nel 1977, nell'ambito del progetto di riqualifica del centro storico, il Comune di Catania dona il Monastero, esclusa la chiesa, all'Università degli Studi di Catania. Il progetto di recupero e restauro è affidato all'architetto Giancarlo De Carlo, grazie al quale nel 2008 viene riconosciuto dalla Regione Siciliana quale Opera di Architettura Contemporanea. Inoltre, il monastero, oltre ad essere sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche, come già detto precedentemente, al secondo piano nella zona nord, ospita le Biblioteche Riunite “Civica e A. Ursino Recupero”, nate nel 1931 dalla fusione della Biblioteca Civica di Catania con la Biblioteca del barone Antonino Ursino Recupero. Le biblioteche possiedono 270.000 volumi, pergamene, erbari, corali, giornali, disegni e fotografie. Oggi, oltre ad ampi spazi dedicati alla lettura, offrono la possibilità di stages, eventi espositivi, convegni, e numerose attività culturali.




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