Il quartiere di San Cristoforo si
trova a sud-est della città di Catania; ha origini storiche ben precise: nasce
dopo la colata lavica del 1669 e il disastroso terremoto del 1693.
Partendo dalla Porta del Fortino, detta per qualche tempo anche porta del Re (nel
1714 il re Vittorio Amedeo II di Savoia passò da qui), si snoda via delle
Calcare, che attraversa per lungo tutto il quartiere. Le altre vie storiche che
incontriamo durante il percorso sono: via Santa Maria delle Salette, con la
parrocchia dedicata al culto della Madonna delle Salette, via Belfiore e via
Juvara. E’ un quartiere pieno di contraddizioni, coesistono, infatti, ceti
popolari e ceti borghesi; troviamo vecchie e piccole case terrane, palazzi
borghesi, fabbriche e piccoli laboratori di artigiani. Un quartiere però dove
mancano le scuole, le piazze, le aree pedonali e gli spazi verdi; il cortile
occupa un ruolo molto importante, è visto come l’unico possibile luogo di
aggregazione sociale, per gli abitanti del posto è un’oasi di tranquillità ,
dove i bambini possono giocare indisturbati, le donne continuano le loro
attività domestiche e dove tutto il vicinato si riunisce fino a tarda notte, soprattutto
nelle lunghe sere d’estate. E’ un quartiere di famiglie numerose con problemi
economici, di bambini e ragazzi che non vanno a scuola, un quartiere con un
forte radicamento dove aumentano sempre di più la microcriminalità e la
criminalità organizzata. Si tratta di un quartiere aperto e ospitale, che nel
corso degli anni ha mantenuto la sua struttura originaria ma ha anche accolto
numerosi cittadini extracomunitari. Gli abitanti di San Cristoforo credono
fortemente in un progetto di rinnovamento della zona: la riqualificazione del
territorio con un riassetto del tessuto esistente, il completamento di opere e
strutture abbandonate da anni e la riaffermazione dei vecchi mestieri
artigianali.