La chiesa di San Gaetano alle Grotte sorge sui resti di un antico tempio fondato nel
262 d.C. dal vescovo S. Everio. Essa è situata a
Catania, nella piazza Carlo Alberto, sede della storica Fera ô luni, a pochi metri dal santuario del Carmine, seminascosta dalle
costruzioni adiacenti.
La prima chiesa fu edificata nel 262 in una grotta
lavica già usata come cisterna. Il tempio si ingrandì
probabilmente nel VII secolo, e forse in questo periodo sorse la chiesa
di S. Gaetano, a quel tempo forse intitolata S. Maria La Grotta. Nell'VIII secolo, con la conquista musulmana
della Sicilia, la chiesa superiore viene demolita o, più probabilmente,
abbandonata. Con l'avvento dei Normanni la chiesa fu restaurata e forse a
questo periodo risalgono le grosse colonne del presbiterio, mentre viene
ridimensionato l'accesso alla chiesa sotterranea, che diventa così la cripta
per il tempio superiore, mediante la costruzione di una ripida scalinata in
pietra lavica. Tuttavia il tempio inferiore, periodicamente
allagato a causa della presenza della sorgente che alimentava il vecchio pozzo,
rimase presto intasato dai detriti fangosi e cadde nell'oblio. Solo nel 1558
l'edificio fu sgomberato e ripulito, ad opera dei frati Carmelitani. In questa
data forse si accosta la venerazione del santo di Thiene e l'intitolazione a Santa
Maria di Betlemme del tempio ipogeo, in quanto legato al culto del Presepe,
sorto in Italia dopo l'opera di S. Francesco a Greccio.
Demolita in parte nel 1674 per la costruzione del
vicino bastione di San Michele, il terremoto del 1693 distrusse ulteriormente
l'edificio superiore e parte di quello inferiore, probabilmente a causa di una tecnica muraria non adeguata
della fase medioevale, cui si aggiunse l'instabilità dovuta allo smantellamento
avvenuto quasi venti anni prima. La ricostruzione subì
diversi cambi di progetto e si protrasse a lungo, dato che venne completata
soltanto nel 1801, sotto l'allora vescovo Corrado Deodato Moncada. La
ricostruzione avvenne soltanto grazie ai contributi della confraternita di San
Gaetano, che intanto si era formata per la conduzione della chiesa. Nuovamente
abbandonata dopo il danneggiamento del bombardamento alleato durante la seconda
guerra mondiale, fu riaperta al culto negli anni '80, per poi essere nuovamente
riaperta "a singhiozzo".
Attualmente la chiesa inferiore, oltre ai
normali servizi curati dal rettore padre Antonino Lo Curto, è gemellata con il
monastero russo-ortodosso di Divnogorje e ospita la comunità ortodossa catanese
per le Messe domenicali. Sull'origine del tempio superiore si conosce ben
poco, tuttavia se ne può intuire l'epoca di costruzione da alcuni dati: l'area
presbiteriale a pianta quadrata, l'orientamento verso est sono segnali di una possibile origine
bizantina. Nell'XI secolo fu
messo in comunicazione col tempio inferiore mediante la ripida scalinata a
grossi blocchi squadrati. A quest'epoca forse risalgono le colonne in pietra
lavica che oggi sostengono la cupoletta. Nel 1558, riconosciuto quale edificio di
importanza strategica, oltre che religiosa, venne dotato di un piccolo sistema
fortilizio di cui oggi rimane qualche traccia nel lato sud. Nel 1575 compare
per la prima volta in una veduta di Catania col titolo di La Grotta, anche se già vi si officiava in onore di San Gaetano. Nel 1674
venne in parte demolito per migliorare le difese da questo lato della città . Il
crollo definitivo della chiesa avvenne nel 1693 a causa del terremoto del Val
di Noto. La ricostruzione impiegò più di cento anni e l'inaugurazione avvenne
solo nel 1801, presentando il tempio come lo possiamo vedere oggi.
Il nuovo edificio si presenta a pianta
longitudinale con presbiterio leggermente rialzato e abside piatta. La facciata
è molto sobria, presentandosi in due ordini divisi da una cornice sorretta da
quattro lesene lisce di ordine composito: nel primo si apre l'ampio ingresso
architravato; nel secondo una nicchia ospita la statua di San Gaetano con in
braccio il Santo Bambino. All'interno, ad unica navata, il ritmo è scandito
dall'alternasi di nicchie di diverse altezze divise tra loro da doppie lesene
che si riflettono anche sul soffitto a volta a botte con la presenza di archi
doppi. Nel presbiterio dodici colonne corinzie, disposte a gruppi di tre e
unite da possenti archi a tutto sesto, reggono una calotta mediante le quattro
vele degli angoli. Sul fondo un'abside rettangolare su cui si vedono le tracce
del restauro settecentesco. Altri resti del Settecento sono i due altari
laterali costruiti in intarsi di marmi policromi. Rovinato dal secondo conflitto, periodo in cui
probabilmente la chiesa ipogea fu adoperata come rifugio, subì anche dei mal
fatti restauri che ne alterarono la leggibilità storica.
Solo recentemente la
chiesa sta riacquistando lentamente la sua dignità , nonostante sia
semi-soffocata dalle bancarelle del mercato, grazie anche ad originali
iniziative tra cui l'espletazione dei sacramenti in canti, processioni di
sapore orientale, l'uso della lingua greca. Secondo
la tradizione, la chiesa inferiore ospitò le spoglie di Sant'Agata dalla sua
morte (251) alla sua sepoltura nella Vetere nel 264. Sempre secondo la
tradizione, qui Santa Lucia pregò per averne la stessa forza. La martire
siracusana sarebbe qui svenuta ed ebbe in visione la cugina defunta che le
disse di aver coraggio e di continuare ad avere salda la fede in Cristo.
Un'altra tradizione vuole che anche S. Euplio, copatrono di Catania, fosse
stato qui temporaneamente deposto dopo la sua morte avvenuta nel 304.
In epoca moderna invece una storia piuttosto
interessante è legata alla ricostruzione avvenuta dopo il 1693. Si narra che
una pia donna ebbe in sogno la Madonna con in braccio il Bambino che le
chiedeva di essere salvata poichè soffocava dalle macerie. La donna ricevette
precise istruzioni su dove si dovesse scavare. La donna chiese aiuto ma
nessuno la ascoltò, senonchè, casualmente, un gruppo di devoti a San Gaetano
sentì il racconto del sogno e decise di unire le forze per cercare il posto
descritto, ed in effetti fu rinvenuto ciò che rimaneva dell'ingresso alla
cripta. Così si decise di erigere un tempio al di sopra, titolato a San Gaetano.