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Via Crociferi

«Nella luce trafiggente del mezzogiorno siciliano, per cui le ombre sono di una luce appena meno intensa, una luce in minore, i risalti gonfi delle colonne, gli sbattimenti delle cornici e dei timpani acquistano forme d’aria densa, come l’acqua che resta nelle rocce dopo la mareggiata, e lentamente svaporando imbianca». Con queste parole Cesare Brandi descrive la Via dei Crociferi, una piccola e straordinaria strada a pochi passi dal Duomo, insignita dell’onore di essere patrimonio dell’UNESCO. Ciò che caratterizza il luogo è un’architettura di vuoti, che in assenza di un preciso allineamento crea un certo dinamismo.
Costruita dopo il terremoto del 1693, la Via dei Crociferi prende il nome dalla Chiesa di S. Camillo dei Padri Crociferi situata alla fine della strada. Essa ha inizio in Piazza San Francesco d’Assisi e vi si accede passando sotto l’arco di San Benedetto. Le chiese ed i palazzi rappresentano illustri esempi di architettura barocca e la maggior parte di questi edifici sono stati realizzati da Vaccarini e dai suoi diretti collaboratori. La chiese di San Benedetto, di San Giuliano e  di Santa Chiara non sembrano semplicemente allinearsi all’asse stradale, ma le cancellate in ferro battuto, veri e propri capolavori di artigianato, conferiscono un certo movimento alla piccola strada. Altri splendidi prototipi di architettura barocca sono il Collegio dei Gesuiti e Villa Cerami, sede della Facoltà di Giurisprudenza. L’arco di San Benedetto fu edificato per congiungere il monastero benedettino con quello delle benedettine; il ponte-arco fu costruito in una sola notte agli inizi del XVIII secolo, per volere del vescovo Monsignor Andrea Riggio, il costruttore della città. Entrando attraverso l’arco, a sinistra spicca la facciata barocca della Chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata. All’angolo destro con la Via Vittorio Emanuele, sorge la casa natale di Vincenzo Bellini. Sul lato destro di Via dei Crociferi si eleva il Palazzo Zappalà e subito dopo la Chiesa di San Giuliano, opera di Vaccarini, la cui facciata curvilinea è sottolineata da una straordinaria cancellata. Ancora sul lato destro, una volta oltrepassata la via di San Giuliano, ci si imbatte nel Palazzo Villaruel, esempio di edilizia civile borghese. Mentre sul lato opposto si ammira la Chiesa dei Crociferi.
Via dei Crociferi svolge tutt’oggi un ruolo non indifferente nelle cerimonie religiose cittadine: da questa strada infatti, passa la processione di Sant’Agata che si ferma davanti alla Chiesa di San Benedetto per ascoltare i canti intonati dalle monache benedettine. L’alternanza degli edifici sacri e profani e lo spettacolare dinamismo fanno dunque di questa strada un piccolo gioiello barocco, uno dei più illustri delle bellezze barocche della Sicilia orientale.            



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