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Teatro Massimo Vincenzo Bellini

Il Teatro Massimo Vincenzo Bellini, inaugurato nel 1890 con l’opera “Norma” del compositore catanese, è stato progettato dall’architetto milanese Carlo Sada. Propulsore della vita musicale catanese, ha rappresentato i capolavori dei più grandi maestri del teatro musicale. Pur se inaugurato verso la fine del XIX secolo, l’idea della costruzione di un teatro pubblico maturò intorno al XVII, e in particolare in seguito al terremoto del 1693, come simbolo della ristrutturazione.
Dal punto di vista architettonico, la facciata del teatro si ispira al classico edificio sansoviniano della Libreria, sede della Biblioteca nazionale Marciana di Venezia. L’architetto milanese realizza una facciata a due ordini, entrambi arricchiti da elementi che si rifanno al barocco degli edifici del centro storico. Sada impostò il corpo centrale avanzato a tre luci. Il piano terra, protetto da cancellate di ferro e sormontato da un cornicione interamente decorato, è costituito da tre portici affiancati da colonne in stile dorico. Tra una colonna e l’altra sono inseriti degli archi a tutto tondo e gli spazi creati tra l’arco e il cornicione sono impreziositi da altorilievi e corone di alloro. Il secondo ordine è stato progettato allo stesso modo del primo e si caratterizza per la presenza del foyer, da cui ci si può affacciare sulla piazza sottostante. A differenza del primo, il secondo ordine è caratterizzato da colonne in stile ionico. Inoltre qui il cornicione è più pronunciato rispetto a quello dell’ordine sottostante e il maggiore spazio presente tra arco e cornicione permette l’inserimento di una statua a mezzo busto e di due altorilievi di grande dimensione. Le tre statue a mezzo busto presenti in questo ordine, in posizione centrale, si riferiscono a musicisti già affermati all’epoca della costruzione, ovvero Pacini, Bellini e Coppola. Al di sopra del secondo ordine sorge una terrazza protetta da balaustre ed un tetto a forma di omega. La parte centrale è caratterizzata da un gruppo scultoreo dove alla base è collocato il cartiglio “Teatro Bellini”; anche ai lati si ergono maestosi gruppi marmorei.
Per quanto riguarda l’interno, il Teatro ospita un’ampia sala a forma di “ferro di cavallo” con quattro ordini di palchi, e la galleria. Gli spazi intorno creano eleganti corridoi, foyer e saloni. I palchetti sono realizzati in mattoni e intonaco di calce e sabbia vulcanica; mentre i parapetti dei palchi sono in legno e arricchiti da fregi e stucchi decorati. L’eleganza e la maestosità sono tratti tipici della struttura interna, dati dai sontuosi affreschi che ricoprono l’intero soffitto: questi, realizzati dal pittore Ernesto Bellandi, raffigurano le maggiori opere di Bellini quali Norma, La Sonnambula, I Puritani. E’ invece opera del pittore Giuseppe Sciuti il prestigioso antisipario che illustra la vittoria dei catanesi sui Libici. A rendere ancor più grandioso l’interno contribuisce la statua in bronzo dedicata a Vincenzo Bellini, opera di Salvo Giordano. Va inoltre aggiunto che la sala ha riscosso un certo interesse anche nello studio delle caratteristiche acustiche: questa presenta infatti una buona chiarezza complessiva. 



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