Il Palazzo del Toscano
è sito in piazza Stesicoro ad
angolo con Via Etnea. Fu costruito all’inizio del 1700 ad opera dell’architetto
siciliano Giovanni Battista Vaccarini, il quale utilizzò lo stile barocco, ma solo fino al primo piano.
Il palazzo all’epoca era abitato dalla famiglia Tedeschi
Bonadies baroni di Villermosa, la quale nel 1858 lo cedette ad Antonino
Paternò, ultimo discendente della casata e primo marchese del Toscano. Il marchese, che diede il nome al palazzo, decise di ampliare
e modificare la struttura. Inizialmente incaricò l’architetto torinese Poletti,
che rispettò il primitivo impianto di Vaccarini. In un secondo momento i lavori
furono affidati all’architetto Errico Alvino, che modificò lo stile del
Vaccarini, imponendo un’architettura neorinascimentale, stile preferito dalla
società industriale. Quest’ultimo architetto, nonostante fosse di origini milanesi,
era molto attivo nella città di Napoli e per questo motivo sistemò gli ambienti
del palazzo Toscano similmente ai classici palazzi napoletani.
Il suo progetto ispirò molti architetti del periodo per la
realizzazione di edifici come il Palazzo Beneventano della Corte. Gli interni della struttura furono curati dagli artisti
Alessandro Abate e Giuseppe Sciuti, i quali si occuparono dei decori e degli
arredamenti delle sale di rappresentanza, degli affreschi e dei rivestimenti
marmorei dell’immenso scalone d’onore, su richiesta del secondo Marchese di
Toscano, attento alla tradizione siciliana e allo stile liberty.