Il Palazzo Manganelli è uno dei più antichi e notevoli
edifici della città , sito nel centro storico,
nell’omonima piazza situata in una traversa di via San Giuliano. È stato edificato nel 1400 su richiesta della famiglia
Tornabene, la quale fruiva del piano nobile, quasi privo di ornamenti e
decorazioni.
Nel 1505 il palazzo
fu
venduto ai baroni di Sigona, nobile famiglia siciliana.
Nel
1693, come tantissimi altri edifici, fu danneggiato dal terremoto che colpì l’intera
Sicilia orientale. Fortunatamente le mura perimetrali rimasero quasi intatte, così che alcuni architetti, come Alonzo Di Benedetto e Felice Palazzotto, poterono realizzare
un progetto di ricostruzione e di ampliamento. Altri
lavori, che portarono dei cambiamenti nell’edificio, risalgono al 1873 per opera
di Ignazio Landolina, quando in via San Giuliano il terreno fu portato al di
sotto del livello del palazzo. È di quegli stessi anni l’edificazione
dell’ultimo piano. L’ultima
significativa variazione interna al palazzo risale sempre al XIX secolo, quando
una parte del secondo piano fu addobbato nuovamente con rinnovate concezioni architettoniche a opera del pittore zafferanese Giuseppe Sciuti e del pittore fiorentino Ernesto Ballandi.
Oggi
il palazzo, grazie alla sua ampiezza, si presta come splendida location per
cerimonie ed eventi di ogni genere. Presenta al suo interno, nel maestoso
salone delle feste, nella sala delle dame e in quella dei cavalieri, un'architettura
in stile tardo barocco, stesso stile caratterizza l’esterno dell’edificio. Tipico del periodo è,
inoltre, il vasto giardino pensile, disposto su due
livelli collegati da una scalinata, avente due fontane e un ninfeo.