Il
palazzo Fassari Pace risale al
Settecento e prende il nome dall'ultima famiglia che vi abitò. Si
apre su via Vittorio Emanuele II dal lato della sua facciata in barocco classicheggiante; a sud è rivolto verso l’angolo tra via Santa Barbara
e via della Palma, a nord invece costeggia la via San Barnabà . Si trova accanto
all'ex monastero della santissima trinità , che oggi ospita la caserma dei
carabinieri e il liceo scientifico Enrico Boggio Lera.
La
forma rettangolare della struttura è individuabile nelle due piantine di riferimento
risalenti al 1760 di Giuseppe Orlando e Vito Maria Amico Statella. In queste
piantine si notano anche i primi due ordini del palazzo, ovvero terrano con le
botteghe e piano nobile contraddistinto dagli otto balconi in stile classico rivolti
verso la via principale.
Allora
costruito solo nella sua parte centrale, mancava il secondo piano, che sarÃ
completato tra il XVIII e il XIX secolo, come attesta la pianta della città di
Sebastiano Ittar (1833).
Importanti
furono gli anni 1870-1871, quando il governo nazionale impose l’abbassamento
del livello delle strade della città . Per questo motivo sia il portone centrale
d’ingresso sia quelli laterali di via della Palma e via Santa Barbara furono
abbassati; sui primi due vi sono dei finestroni ovali, detti a occhio di bue, e l’ultimo è sovrastato da un balconcino. Bisogna
attendere il Novecento per la realizzazione delle sopraelevazioni che vanno
oltre il secondo piano.
I
nomi dei realizzatori coinvolti nella costruzione del palazzo non sono certi. Si
pensa, per i modi di costruzione, per lo stile e i materiali, che il vero
autore sia Francesco Battaglia, architetto che in quel periodo fu attivo in
tutta la Sicilia orientale. Purtroppo i documenti che attestavano i nomi dei
veri creatori furono bruciati durante l’incendio che divampò in municipio, il
famoso palazzo degli Elefanti, nel dicembre del 1944.