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Palazzo degli Elefanti

Il palazzo degli Elefanti è il municipio di Catania, situato sul lato nord di piazza del Duomo, la principale piazza della città. L’edificio fu costruito nel 1508, ma con il terremoto dell’11 gennaio 1693 andò completamente distrutto.
Un nuovo edificio fu realizzato a partire dal 1695 dall'architetto veneto Sanarelli insieme con il capomastro locale Giuseppe Longobardo. Parteciparono a questa ricostruzione anche i fratelli messinesi Amato, Giovanni Battista Vaccarini e Carmelo Battaglia. Nel 1730 si arrivò alla costruzione del primo piano, dopo il 1750 Vaccarini creò la corte interna e nel 1780 fu completato il prospetto posteriore dell’edificio sul lato sud di piazza dell’Università. In seguito a dei tumulti popolari, il municipio fu incendiato il 14 dicembre del 1944, provocando la perdita di preziosi archivi storici del comune di Catania. Durante la ristrutturazione gli uffici del sindaco e degli assessori furono trasferiti all'interno del palazzo del Seminario dei Chierici, anch'esso sito in piazza del Duomo. L’edificio riprese nel tempo la forma originale e le sale interne furono arredate secondo lo stile autentico. Il 14 dicembre 1952, all'ottavo anniversario dall'incendio, gli uffici tornarono nella sede principale e l’edificio fu ufficialmente riaperto al pubblico.

Il palazzo si presenta con un grande portone, compreso fra quattro colonne di granito a coppie che sorreggono una tribuna, sulla quale è possibile vedere le armi di Catania. Ai lati del timpano vi sono due statue rappresentanti la Giustizia e la Fede. Vaccarini, che si occupò in prima persona della ricostruzione, decorò i frontoni dei balconi con l'iniziale della patrona (A da Sant'Agata) e con elefanti per richiamare il simbolo della città.



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