Ambientata nella Catania settecentesca, è la leggenda del "cavallo senza testa".
Un secolo di ricostruzione dopo il devastante terremoto del 1693. Una città che rinasce, ancora più bella, con il suo barocco sfavillante di cui via Crociferi è un chiaro esempio. Proprio questa via diventò presto il covo della nobiltà catanese. Luogo elegante e nello stesso tempo nascosto, ideale per tenere i propri intrighi amorosi, per ospitare segreti convegni notturni. Tutti motivi per cui il popolo doveva rimanere lontano da lì. Ed ecco che, per raggiungere tale scopo, in tutta la città fu sparsa una inquietante voce: un cavallo senza testa vagava per via Crociferi durante le notti; bisognava stare alla larga da quel luogo oscuro e misterioso! Grazie alla diffusione di questa leggenda, i nobili potevano svolgere le loro attività indisturbati, lontani da occhi indiscreti. Si narra, inoltre,che un popolano scommise con gli amici che a mezzanotte si sarebbe recato in via Crociferi per piantare un chiodo sotto l‘arco delle monache Benedettine; per errore inchiodò anche il suo mantello e, pertanto, nel momento di andar via, si sentì trattenere. Credendo che a trattenerlo fosse proprio il tanto temuto cavallo senza testa, morì di paura.