Percorrendo via Cardinale Dusmet, che costeggia gli
antichi bastioni della città edificati al tempo di Carlo V, a pochi
metri da porta Uzeda, si scorge una cancellata in ferro, atta a
proteggere uno dei più datati monumenti della città , il secondo per
ordine di antichità , ovvero la fontana di Sant'Agata, comunemente
conosciuta dai catanesi con l'appellativo 'a funtanella.
Il monumento è stato eretto nel 1621 in occasione
dell'apertura della strada denominata “Lanariaâ€, l'attuale via
Cardinale Dusmet, da parte del governatore della città Francesco
Lanario; fu inserito in una piccola volta scavata sul muro esterno
dell’ex palazzo del seminario arcivescovile, in memoria dello
storico episodio che costituisce uno dei momenti più infausti per i
catanesi: nel 1040 il venerato corpo di Sant'Agata fu
trafugato per mano del generale bizantino Giorgio Maniace, il quale,
per riconquistare la stima dell'Imperatore Michele
IV Paflagone, compromessa a causa di una serie di eventi,
decise di portare in dono, fra le altre cose, le reliquie della Santa; pertanto, queste furono portate a Costantinopoli, dove restarono per circa un
secolo. Solo nel 1126 due valorosi soldati della guardia imperiale
bizantina, Gisliberto e Goselmo, riportarono il corpo a Catania e fu
collocato nella cappella di S. Giorgio, sulle cui rovine fu costruito
successivamente il Duomo.
La “fontaninaâ€, una delle poche opere monumentali
che non subì danneggiamenti in seguito al devastante terremoto del
1693, è costituita da una piccola vasca a forma di conchiglia
sorretta da un basso pilastro, al di sopra della quale venne posto il
busto della Patrona con una lapide la cui iscrizione in latino
ricorda la costruzione del monumento: « D.O.M. Philippo IIII
Hispaniarum et Siciliæ Rege, Don Francisco Castro comite castrensi
prorege. Ille idem Don Franciscvs Lanarivs et Aragona dux Carpiniani,
iisdem superioris titvlis insignitus hæc ipsa vrbis moenia fluctvvm
exposita injvriis rvitura prænoscens simvlqve pomoerii deformitatem
cohonestare studens, mvnitissimvm antemvrale viamque nobilissiman
costrvendam cvravit. Qvod novvm Civitatis benefecivm Alexander
Rizzari patritius, D. Raymundus Paternò, D. Jvlivs Marchesana, D.
Matthævs Alagona, Scipio Bonaivto, D. Didacus La Valle, D.
Franciscus Paternò, & Castello senatores, memori animo tam
ingeniosi, atqve operosi avctoris nomine proseqventes, nomen item
Lanarium tanto operi continvandvm jvsservnt. Ejvs vero Avctor fontem
ex Beatæ Agathæ mensis promanasse cognoscens, eidem Catanensi
Virgini, ac Martyri fontem hvnc qvasi coronidem dicavit IV Nonis
Octobris ANO MDCXXI »