La Basilica della
Collegiata è una delle chiese più antiche della città , posta nel
cuore di Catania a pochi passi da piazza Università . Può essere
considerato uno scrigno di arte, storia e bellezza e raccoglie in
modo magistrale tutta l'essenza del caratteristico barocco catanese.
L'origine della
costruzione sacra risale ai primi secoli del cristianesimo, quando fu
costruito un capitello votivo che prese il nome dalla sacra icona di
Maria Santissima dell'Elemosina che custodiva al suo interno, un
tempo venerata sulle rovine di un tempio pagano e chiamata con
l’appellativo Tes eleemosynes. Questo luogo di culto nel
corso del tempo assunse un'importanza sempre maggiore, tanto che fu
oggetto di interesse e di frequenti visite da parte della famiglia
reale degli Aragonesi che, nel 1396, intitolarono la chiesa “Regia
Cappella†e successivamente, nel 1446, Papa Eugenio IV vi istituì
un Collegio dei Canonici, motivo per cui porta il nome attuale di
"Collegiata".
Durante la
ricostruzione settecentesca dell'edificio, che nel disastroso
terremoto del 1693 subì numerosi danni, grazie al progetto di Angelo
Italia e ad opera dell'architetto Antonio Amato, fu stravolta la
struttura originaria della chiesa, in particolare la facciata
dell’ingresso principale fu dislocata sul lato opposto a quello
originario, rivolta verso una via più larga e importante: via Etnea.
La maestosa facciata, realizzata nel 1781, fu il prodotto dell'estro
creativo dell'architetto Stefano Ittar che conferì al prospetto una
conformazione particolare grazie a delle peculiari concavità e
convessità che ricordano la forma di un organo. Essa troneggia su un
ampia gradinata che consente l'accesso al sagrato, delimitata da una
cancellata in ferro battuto e fu sviluppata architettonicamente su
due ordini: quello inferiore presenta l'ingresso principale e due
ingressi minori posti a lati, separati da sei colonne ornate da
raffinati capitelli corinzi;
su quello superiore è presente
una grande finestra con una balaustra in pietra collocata nella
grande nicchia centrale, sormontata da un arco nel quale è
incastonata un'aquila e due angeli posti lateralmente che reggono
una tromba; nelle altre due nicchie, invece, sono poste le sculture
dei santi Pietro e Paolo e all'estremità dell'edificio altre due
sculture raffiguranti i Santi Agata e Apollonia. Completa il
prospetto un elemento centrale, posto al di sopra della grande
nicchia, che ospita le campane.
L'interno, suggestivo
e ricco di preziosi particolari, presenta una pianta a croce latina e
otto pilastri che dividono la chiesa in tre navate: in quella di
destra troviamo, oltre al battistero, anche alcune opere che
sormontano e impreziosiscono i tre altari minori, ovvero le tele che
raffigurano Sant'Euplio, Santa Apollonia dipinte da Olivio Sozzi, e
Sant’Agata dipinta da Francesco Gramignani; in fondo alla navata è
collocata la cappella dell’Immacolata con una statua della Madonna, custodita da una balaustra in marmo; in quella di sinistra troviamo
altri tre altari con tele rappresentanti San Giovanni Nepomuceno, la
Sacra Famiglia e San Francesco di Sales; nella
parte absidale, invece, è posta la cappella del SS. Sacramento con
l'altare in marmo;
la navata centrale, in cui è
presente l'altare maggiore, è caratterizzata da un abside decorato
da raffinati affreschi tra i quali risalta una preziosa icona russa,
che raffigura la Madonna, e ai lati del coro ligneo sono posti due
affreschi del pittore Giuseppe Schiuti, che raffigurano una l’antica
edicola della Madonna, l’altra rievoca la consegna della bolla da
parte del Papa Eugenio IV al beato Pietro Geremia; lo stesso si
prodigò ad affrescare le volte e il transetto, riproducendo scene
della vita di Maria circondata da angeli e Santi.
Dietro l'altare maggiore è posto
un organo dorato intagliato in legno del XVIII secolo. Molto
interessanti sono, inoltre, le numerose tombe di nobili e benefattori
riccamente decorate.