La chiesa di Sant'Euplio di Catania venne distrutta
dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Oggi rimangono in piedi
solo il transetto e la parete di destra dell'unica navata.
Venne costruita nel 1548 sull'area
occupata in precedenza da un tempio paleocristiano. L'8 luglio del
1943 la chiesa fu colpita in pieno da uno degli ordigni lanciati durante
l'attacco aereo alleato di quell'anno. Le uniche due pareti rimaste intatte,
quella settentrionale e quella orientale, vennero risparmiate dalla
ricostruzione post bellica, mentre venne ripavimentato il suolo su cui si
estendeva l'edificio. Nel 1964 venne inaugurata la nuova chiesa parrocchiale
in uno dei nuovi quartieri satellite che stavano sorgendo nei primi anni
sessanta, in piazza Montessori, realizzata su progetto dell'architetto Giacomo
Leone. Dalla seconda metà del XX secolo sono appesi, dov'era il
presbiterio, dodici tondi a rilievo con le immagini degli apostoli,
opere originariamente destinate al cimitero civico, poi esposte definitivamente
sulla parete orientale dell'edificio.
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Sulla base di una planimetria costruita
dall’architetto Ittar, possiamo ipotizzare l'aspetto che doveva avere la
chiesa prima della sua distruzione: l'altare maggiore doveva essere affrescato con immagini
dei "santi Euplio e Antonio innanzi al trono di Maria con un coro di
angioli, i quattro Evangelisti, l'Apoteosi di sant'Euplio, la predicazione
dello stesso santo", ed era
ornato da semi-colonne con capitelli in stile corinzio, ancora oggi visibili. La chiesa disponeva poi di due
altari laterali che erano affrescati: quello di destra aveva una
"predicazione di sant'Antonio abate nel deserto" di Tullio Allegra,
mentre quello di sinistra rappresentava un "santissimo Crocifisso senza
simulacri ma con gli Angioli della passione" dello stesso Allegra. Il
prospetto verso occidente era in pietra
calcarea e sull'unica porta vi erano come decorazioni una mitra poggiata su un
libro chiuso e un pastorale con un campanello legatovi, i quali costituiscono i
simboli di sant’Antonio Abate, e
un libro aperto, il quale è invece il segno distintivo di sant’Euplio. All'ingresso, sul lato
sinistro del pavimento, vi era una botola che conduceva ai locali sottostanti
di epoca romana. La botola venne definitivamente tolta e venne realizzata la
prosecuzione della scaletta in muratura che conduce ancora ad una zona ornata
da pitture un tempo leggibili e da diverse nicchie laterali, caratterizzato da
un altare costituito da un capitello di epoca romana, ipotizzato dalla
tradizione quale il luogo della prigionia del santo, o come sepolcro
da diversi studiosi, e certamente
luogo di culto in età tardo-antica. Al locale si accede ancora in occasione dei
riti religiosi per la data del martirio di sant'Euplio, il 12 agosto. Per tale
data si effettua anche la messa celebrativa al santo nei resti della chiesa
superiore.